- Industrie: Art history
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La prima accademia di belle arti è nata in Italia durante il Rinascimento. Si trattava di artisti che si riunivano al fine di migliorare il proprio status sociale e professionale, oltre che di provvedere all'insegnamento (vedi École des Beaux Arts). A tal fine ricercavano, laddove possibile, la protezione di un monarca o di un principe. Fino a quel momento i pittori e gli scultori si erano organizzati in corporazioni ed erano considerati alla stregua di semplici artigiani. Le accademie hanno visto una grande diffusione nel corso del diciassettesimo secolo, quando hanno iniziato inoltre ad organizzare le prime collettive delle opere dei loro membri. Si è trattato di un'innovazione determinante, in quanto per la prima volta ha fatto la sua comparsa il mercato e gli artisti hanno potuto liberarsi dai limiti imposti dal mecenatismo reale, religioso e privato. L'accademia più importante era l'Académie Royale de Peinture et Sculpture, fondata nel 1648 nel Palazzo del Louvre a Parigi. L'Académie ha iniziato a organizzare esposizioni nel 1663, aprendo le porte al pubblico nel 1673. Dopo la Rivoluzione Francese il suo nome è stato cambiato in Académie des Beaux-Arts. La London Royal Academy è stata fondata nel 1768 sotto la presidenza di Joshua Reynolds (più tardi Sir Joshua). A metà del diciannovesimo secolo le accademie erano già estremamente conservatrici e, assicurandosi il monopolio delle mostre più importanti, hanno opposto resistenza ai movimenti innovatori rappresentati dal Naturalismo, dal Realismo, dall'Impressionismo, etc. Come conseguenza di questo fatto vennero fondate società espositive ed iniziarono ad apparire le prime gallerie d'arte private (vedi Salon). Le accademie sono state quindi superate e il termine "arte accademica" ha assunto una connotazione peggiorativa, come sinonimo di conservatore e antiquato.
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Termine applicato alle nuove forme di arte astratta create dai pittori americani negli anni '40 e '50 del XX secolo. Gli espressionisti astratti si trovavano principalmente a New York, motivo per cui sono noti anche come Scuola di New York. Il nome indica il loro obiettivo di fare un'arte che, sebbene astratta, avesse un effetto espressivo o emotivo. Essi sono partiti dall'idea, tipica del Surrealismo, in base alla quale l'arte deve scaturire dall'inconscio, e dall'automatismo di Miró. All'interno dell'Espressionismo astratto si sono formati due grandi gruppi. Da una parte i cosiddetti Action Painters guidati da Pollock e De Kooning e dall'altra i coloristi, con Rothko, Newman e Still. Gli espressionisti astratti dipingevano in modo impulsivo, spontaneo, utilizzando spesso pennelli grandi per creare segni irruenti e gestuali. Pollock era solito appoggiare le tele a terra e ballare tutt'intorno versando direttamente i colori dal barattolo o creando segni con un pennello o un bastoncino. In questo modo riproducevano direttamente i loro impulsi interni sulle tele. I pittori del movimento Colour Field nutrivano un profondo interesse per la religione e il mito. Le loro composizioni erano semplici con vaste aree di un unico colore il cui scopo era quello di generare una risposta contemplativa o meditativa nell'osservatore.
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In senso stretto il termine astratto indica qualcosa di separato o appartato da qualcos'altro. In questo senso si applica a una tendenza artistica in cui l'artista è partito da un oggetto visibile e ha astratto alcuni elementi dello stesso per arrivare a una forma più o meno semplificata o schematizzata. Il termine si applica inoltre a una tendenza artistica in cui vengono utilizzate forme che non trovano alcun riscontro nella realtà esterna. Queste forme sono spesso, ma non necessariamente, geometriche. Alcuni artisti appartenenti a questa tendenza hanno preferito l'uso di termini quali Arte Concreta o Non figurativa, ma nella pratica si usa ampiamente la parola astratta e la distinzione tra le due tendenze non è sempre così evidente. L'arte astratta è retta da tutta una serie di concetti teorici. L'idea dell'arte fine a se stessa, un'arte che dovrebbe riguardare semplicemente la creazione di effetti estetici. L'idea che l'arte può o deve essere come la musica, per cui come la musica è uno schema sonoro, così gli effetti dell'arte dovrebbero essere creati da schemi puri di forme, colori e linee. L'idea, tratta dal pensiero dell'antico filosofo greco Platone, secondo la quale l'apice della bellezza non risiederebbe nelle forme del mondo reale bensì nella geomatria. L'idea che l'arte astratta, non essendo una rappresentazione del mondo materiale, può essere vista come una rappresentazione della spiritualità. In generale si ritiene che l'arte astratta rivesta una dimensione morale, in quanto simboleggia virtù quali l'ordine, la purezza, la semplicità e la spiritualità. I pionieri dell'arte astratta sono Kandinsky, Malevich e Mondrian, negli anni '10-'20 del XX secolo. Un pioniere della scultura astratta è stato il costruttivista russo Naum Gabo. Da allora l'arte astratta rappresenta una corrente centrale dell'arte moderna.
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Questo termine, se scritto con la E maiuscola, si riferisce all'arte tedesca moderna, specialmente ai movimenti Il Ponte e il Cavaliere Azzurro, tuttavia è meglio parlare di Espressionismo Tedesco. L'espressionismo come termine generico si riferisce al genere artistico per cui l'immagine della realtà viene più o meno distorta nella forma e nel colore in modo da esprimere i sentimenti o le idee intime dell'artista. Nell'arte espressionista il colore può essere particolarmente intenso e non naturalistico, la pennellata generalmente è libera e l'applicazione del colore tende ad essere generosa e altamente materica. L'arte espressionista è generalmente emotiva e a volte mistica. Può essere considerata come una continuazione del Romanticismo. Nella sua forma moderna si può ritenere che abbia avuto inizio con Van Gogh e quindi con una corrente principale di artisti moderni tra cui Munch, i fauvisti e Matisse, Rouault, Il Ponte e Il Cavaliere Azzurro, Schiele, Kokoschka, Klee, Beckmann, la maggior parte della produzione picassiana, Moore, Sutherland, Bacon, Giacometti, Dubuffet, Baselitz, Kiefer e il Neo-Espressionismo degli anni '80 del XX secolo. È poi diventata astratta con l'Espressionismo Astratto.
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Un falso è una copia di un'opera d'arte, o di un'opera d'arte nello stile di un artista particolare, che è stata prodotta con l'intenzione di ingannare. Il più famoso falsario del XX secolo è il pittore olandese Han Van Meegren che ha riprodotto una serie di dipinti che pretendono di essere di Jan Vermeer. (vedere anche Replica)
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Johann Muschik usò per primo il termine 'Phantastischer realismus' (realismo fantastico) alla fine degli anni cinquanta per descrivere un gruppo di pittori che lavorano a Vienna che aveva incontrato presso la Akademie der Bildenden Künste dopo la seconda guerra mondiale. Il gruppo era formato da Arik Brauer, Ernst Fuchs, Rudolf Hausner, Wolfgang Hutter e Anton Lehmden e fu ispirato dal loro professore Albert Paris Gütersloh, che dipinse immagini che combinavano la precisione pittorica degli antichi maestri con un interesse per i movimenti dell'arte moderna e della psicoanalisi. Le immagini risultanti erano visioni oniriche del subconscio dipinte in modo realistico. Gran parte dell'arte era radicata nelle esperienze traumatiche della seconda guerra mondiale, a cui gli artisti cercavano di sfuggire nei loro dipinti fantastici.
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Nome attribuito alla pittura di Matisse, Derain e della loro cerchia dal 1905 al 1910 circa. Essi erano chiamati les fauves — le bestie selvagge — a causa del loro utilizzo di colori stridenti e pennellate apparentemente selvagge. I soggetti erano altamente semplificati per questo il loro lavoro era abbastanza astratto. Il fauvismo può essere visto come un'estensione estrema del post-impressionismo di Van Gogh combinato con il neo-impressionismo di Seurat. Inoltre può anche essere visto come una forma di espressionismo. Il nome fu coniato dal critico Louis Vauxcelles quando il suo lavoro fu mostrato per la prima volta al Salon d'Automne di Parigi nel 1905. Altri membri del gruppo includevano Dufy, Braque, Rouault, Vlaminck.
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Movimento arte lanciato dal poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti nel 1909. Il 20 febbraio ha pubblicato il Manifesto del Futurismo sulla prima pagina del giornale di Parigi Le Figaro. Tra i movimenti modernisti Futurismo era eccezionalmente veemente nella sua denuncia del passato. Questo era perché in Italia il peso della cultura passata era avvertito come particolarmente oppressivo. Nel Manifesto, Marinetti affermò che 'avrebbero liberato Italia dai suoi innumerevoli musei che la coprono come innumerevoli cimiteri'. Quello che i futuristi proposero invece era un'arte che celebra il mondo moderno dell'industria e della tecnologia: ' noi dichiariamo — una nuova bellezza, la bellezza della velocità. Una vettura a motore da corsa— è più bella della vittoria di Samotracia. ' (Un'antica scultura greca celebrata nel Museo del Louvre a Parigi. ) La pittura futurista utilizzava elementi del neo-impressionismo e del cubismo per creare composizioni che esprimessero l'idea di dinamismo, l'energia e il movimento della vita moderna. Gli artisti principali erano di Balla, Boccioni, Severini. Boccioni fu un importante scultore, nonché un pittore.
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La grafite è una forma cristallina del carbonio e viene utilizzata per scrivere e disegnare, in quanto è sufficiente una pressione minima per tracciare un segno. Ciononostante, dato che la grafite è morbida e fragile, è necessario dotarla di un rivestimento protettivo. La data e l'origine esatta delle prime matite di grafite è sconosciuta, ma si crede che i primi bastoncini di grafite inseriti nel legno siano apparsi attorno al 1565, poco dopo la scoperta della grafite naturale nel Cumberland, in Gran Bretagna. La grafite si trova inoltre in Siberia, in Baviera e negli Stati Uniti. Può essere prodotta artificialmente riscaldando coke ad alta temperatura (processo Acheson). La grafite ha una consistenza oleosa ed è di un colore grigio metallico scuro. Si tratta di un materiale stabile e permanente ma che può essere facilmente rimosso utilizzando una gomma. Oggi la grafite viene detta 'matita' o, a volte, 'matita a mina di piombo'. Questo nome deriva dal fatto che, prima della scoperta della grafite, sin dai tempi antichi, veniva usato il piombo come strumento di scrittura. Fino al 1779 si credeva che la grafite fosse un tipo di piombo, quando KW Scheele, un chimico svedese, ha scoperto che il cosiddetto piombo utilizzato per le matite era di fatto un forma minerale del carbonio. È stata chiamata 'grafite' dalla parola greca che significa 'scrivere'. Il termine matita deriva dal latino lapis haematitas che significa "pietra di ematite".
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L'iconografia di un dipinto indica l'immaginario che questo contiene. Il termine deriva dalla parola greca 'ikon' che significa immagine. In origine l'icona era un'immagine di Cristo dipinta su tavola e utilizzata come oggetto di devozione dalla chiesa greco-ortodossa a partire dal settimo secolo. Successivamente il termine icona è stato attribuito a qualsiasi oggetto o immagine particolare o con un significato speciale. Un'iconografia è una serie o un sistema di tipi di immagine utilizzati da un artista o da vari artisti per trasmettere un particolare significato. Ad esempio la pittura religiosa cristiana è costituita da un'iconografia di immagini tra cui l'agnello che rappresenta Cristo, oppure la colomba, che rappresenta lo Spirito Santo. Nell'iconografia del mito classico invece, la presenza di una colomba suggerisce che una delle donne raffigurate sarebbe la dea Afrodite o Venere, per cui i significati di talune immagini possono variare in base al contesto. Nel diciottesimo secolo William Blake inventò una complessa iconografia personale per illustrare la propria visione dell'uomo e di Dio e molti studiosi hanno cercato di darvi un'interpretazione. Nel ventesimo secolo l'iconografia dell'opera di Picasso è essenzialmente autobiografica, mentre Joseph Beuys ha sviluppato un'iconografia di sostanze quali il feltro, il grasso e il miele per esprimere le proprie idee sulla vita e sulla società. L'iconografia (o iconologia) è inoltre una disciplina accademica che si occupa dello studio delle immagini artistiche e dei loro significati.
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